Altra domanda che mi viene rivolta spesso. Navigando su internet, ho trovato questa fonte che ci può dare qualche spunto di riflessione. Ne cito la fonte:
Avere relazioni interpersonali soddisfacenti ed essere rispettati sul lavoro. Queste le cose che rendono la vita felice. Seguite a pochissima distanza dall’avere dei figli, tenere a bada le malattie (il vecchio “la salute prima di tutto” è un po’ passato di moda), comprare una casa, comprare la macchina
La timidezza è un’esperienza universale, che interessa tutti, chi più, chi meno. Non è dunque una patologia, ma una caratteristica della personalità, che può raggiungere diverse intensità. Nella timidezza, possiamo distinguere la condizione di ‘timidezza cronica’ (che interessa il 4% della popolazione), quella che riguarda ‘particolari circostanze’ (condizione che riguarda la maggior parte delle persone così dette ‘normali’) e la ‘timidezza estroversa’, che riguarda coloro che apparentemente sembrano aperti e socievoli, ma che nel profondo nascondono delle insicurezze (si stima che questi siano il 20% della popolazione).
Vere e proprie patologie invece sono considerati il ‘disturbo di ansia sociale’ e il ‘disturbo da personalità evitante’, che sono infatti descritti nel DSM IV, il manuale statistico-diagnostico utilizzato dagli psichiatri per formulare le diagnosi.